venerdì 6 marzo 2015

Le regole del delitto perfetto, un legal-drama che si perde nell'eccesso o un prodotto originale?

Non so chi di voi ha visto questa serie dell'ABC, iniziata a Settembre in America. 
Le parole chiave sono misteri, intrighi, passione e competizione.
Sono elementi perfetti per fare della serie una delle migliori negli ultimi anni nel crime. Nonostante il titolo del telefilm sia più lungo dell'intero cast della serie (o quasi) ha raggiunto risultati incredibili con la sua prima stagione e a breve si comincia con la seconda (è stata annunciata la seconda stagione proprio pochi giorni fa).
Il telefilm incarna sostanzialmente il principio machiavellico del “il fine giustifica i mezzi”.



Vengono inizialmente presentati i protagonisti, tutti ragazzi giovani ed ognuno rappresentate un “americano tipo”: l’arrivista, l’omosessuale, la moralista che tradirà ogni suo principio e il ragazzo di colore emarginato. 
Come se questa sfilata di personaggi già visti non bastasse, è impensabile non aver visto un po’ della Bailey nella professoressa Keating, vera protagonista dello show.

Il corso che gli studenti dovranno seguire per primo è appunto “How to get away with Murder” (come farla franca con l’omicidio). Ma, a distinguere dal semplice legal-procedurale questo show è il lato “mistery” , consistente in una serie di scene ambientate tre mesi dopo l’inizio delle lezioni che mostrano i quattro studenti intenti nello sbarazzarsi di un corpo umano privo di vita.


Ma ciò che resta di questo pilot? Poco. Una bella ambientazione, una storia che poteva essere ben più coinvolgente ma che si perde nell’eccesso, se avessero tolto i flashback, avremmo potuto avere un legal-drama universitario interessante, invece di un prodotto che ostenta situazioni e norme giuridiche inesistenti, anche per la giustizia americana, pur di colpire lo spettatore, quindi Shonda, ti sei complicato la vita.
Il realismo in questi film sono le fondamenta ed il confine con il trash è molto sottile.
Ciò comunque non toglie che il prodotto è innovativo, i dialoghi sono ottimi, l'ambientazione e le scene sono "mistery" come promesso, l'interpretazione dei personaggi è buona e la recitazione della Kingley tra la sua aggressività e le sue debolezze apparse ben chiare già dalle prime battute, fanno da cornice ad un telefilm con molti pregi ma anche molti difetti!



E voi cosa ne pensate di questo nuovo prodotto di Shondaland?
Nella seconda stagione eccederanno come nella prima?? Probabilmente si, anche se mi auguro che qualche difetto venga limato.


Ma solo io, ogni volta che leggo il titolo, comincio a pensare ad Hitchcock?








"Non so quali cose terribili abbiate fatto nella vostra vita finora, ma di sicuro il karma non è dalla vostra parte se vi hanno assegnati al mio corso." - Keating





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