A seguito del mio scetticismo, ecco Hannibal - la serie. Tratta di uno dei personaggi che più ho apprezzato nei libri di Thomas Harris e dai film, merito anche di Anthony Hopkins (nel 1992 grazie all'interpretazione di Hannibal, vinse l'Oscar come migliore attore nel "Il silenzio degli innocenti".) Ma allora...vale la pena andare a toccare uno dei cult della cinematografia mondiale? Il mio è soprattutto scetticismo nel voler rappresentare nuovamente al grande pubblico, una figura complessa come quella di Hannibal. Con grande sorpresa, Bryan Fuller ha raggiunto tale intento a pieni voti. Ma una cosa per volta.
Will Graham
L'attore noto per l'interpretazione di Hugh Dancy è un professore ed esperto profile in grado, tramite un elevato senso di empatia, di immedesimarsi nei killer seriali, tanto da avere crisi d'identità e distorsioni della realtà.
Hannibal
Mads Mikkelses, attore che riesce ad immedesimarsi alla perfezione della figura di Hannibal,
dimostra tutte le sue caratteristiche da sociopatico e da abile stratega
(solo per vederlo cenare valgono i 40 minuti di puntata).
Hannibal assieme ad uno dei suoi prelibati piatti |
Personaggi "secondari"
I personaggi di Alana, psicologa e cara amica di Hannibal, e Jack, poliziotto dell'FBI cui è responsabile delle sorti del nostro Will, non sono meno centrali nell’episodio. Nonostante siano dalla parte dei “buoni”, entrambi hanno la propria responsabilità nella sconfitta di Will. Se Alana ha la colpa di aver invitato Hannibal all'interno del gioco, Jack ha portato costantemente Will sull'orlo di una crisi mentale e psicologica, costantemente forzandolo a partecipare in maniera attiva e consapevole sulle
scene del crimine.
scene del crimine.
Rapporto Will - Alana
Non poteva mancare, anche se ridotto a minimi termini, il sentimento d'amore che in questo caso Will sente per la sua amica psicologa Alana Bloom. Ricambiato? Ebbene si, l'evoluzione del personaggio della donna sarà molto importante per le scelte e il futuro di Will in quanto ricambia i forti sentimenti, ma è consapevole dell'elevato rischio a cui andrebbe incontro trascorrendo più tempo con Will Graham.
Ovviamente, per il momento. Sicuro del fatto che l'argomento lo riapriremo, magari in situazioni di migliore stabilità mentale per il profiler.
La manipolazione mentale di Hannibal
Si nota fin dalle prime battute della stagione, che Hannibal è superiore su ogni aspetto a confronto degli personaggi della serie. L'unico che davvero riesce a dargli filo da torcere è Will, ma che il più delle volte è concentrato a "combattere" contro se stesso, contro quei sogni e quelle allucinazioni che lo renderanno una delle vittime del maestro nell 'arte della manipolazione come Hannibal.
- Is the game worth the candle?
Dopo aver terminato la prima stagione di Hannibal la definirei come la rappresentazione perfetta della realtà patologica. Il male ha una sua logica, il male viene giustificato dalla patologia e dalla psicologia dei personaggi. Una tecnica fantastica che va ben oltre il protagonista a cui il telespettatore si affeziona come killer psicopatico. Questo telefilm annulla la polarizzazione male-bene, va ben aldilà del significato storico e morale e scava nella psicologia come pochi telefilm.
La vera protagonista di questi 13 episodi è proprio lei, la psicologia che fa da padrona della scena per ogni puntata, risuona in ogni conversazione e insegna molto a coloro che di psicologia ne conoscono solamente i tratti maggiormente conosciuti. Vale la pena addentrarsi nel mondo di Hannibal, la curiosità che ti suscita non è ossessiva ma è presente in ogni puntata. Nulla sembra voler essere esagerato od enfatizzato. Riescono a renderlo realistico grazie alle semplicità delle scene e non dalla ricerca ossessiva di colpi di scena (nonostante la presenza costante).
Ma ci sono punti deboli in questa prima stagione?
Adoro la realisticità a tutto tondo dei personaggi, delle scene, della storia, del susseguirsi di eventi e in alcune circostanze trovo che certi aspetti non siano poi, del tutto credibili con la realtà.
- Quanti killer seriali vengono scoperti in così poco tempo?
Poco realistico, nonostante la bravura del nostro profiler, la facilità con cui nei diversi episodi i killer vengono scoperti ed arrestati od uccisi. Il telefilm ci vuole insegnare come la figura dello psicopatico sia una delle figure più complesse ed affascinanti tramite Hannibal; non solo attraverso se stesso ma anche, essendo esperto di psicologia, tramite i suoi insegnamenti. Mi soffermo a pensare se l'unico psicopatico della serie abile a non farsi scovare e a nascondere le proprie tracce sia proprio il nostro protagonista.
- Quantità di serial killer?
Mi lascia perplesso l'elevato numero, nonostante ci siano zone dove si accentrano numeri più elevati di psicopatici; qui si rasenta davvero la follia.
Mi lascia perplesso l'elevato numero, nonostante ci siano zone dove si accentrano numeri più elevati di psicopatici; qui si rasenta davvero la follia.
Ma non mi sto ricredendo mentre scrivo.. La capacità del nostro regista Bryan Fuller di rendere realistica e veritiera la figura di Hannibal è strepitosa e si avvicina alla perfezione. Il modo in cui è stata costruita, costringendo lo spettatore a concepire la mentalità da sociopatico dell'uomo senza mai, o quasi, scoprirlo nel momento della verità; Hannibal appare come il distinto pschiatra e non come Hannibal l'omicida in quasi tutta la serie, una tecnica molto innovativa.
Il dualismo fra Will e Hannibal è uno dei più belli di sempre (da che parte si porrà il telespettatore ora che i 2 personaggi cominciano a contrapporsi in maniera cosi drastica?), la scenografia e le scene macabre fanno da contorno ad un telefilm che merita l'attenzione dei più, nonostante qualche mancanza sul realismo, cosa comunque difficile da evitare.
«Hello, Dr. Lecter».
Alla prossima puntata.
Esprimendo quell'amore ... il potenziale dei nostri amati, diventa reale." - Hannibal Lecter
Curiosità:
Questa prima stagione si fonda sulla backstory di Will Graham in Red Dragon, e il suo eccessivo coinvolgimento nelle indagini del “Minnesota Shrike” che lo hanno portato al carcere psichiatrico.
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